Scritto complesso, compatto e volutamente non sistematico - all'acme della carriera accademica e dell'attività filosofica di Robert Spaemann (1927 - 2018) -, Persone. Sulla differenza tra 'qualcosa' e 'qualcuno' (1996) non è solo un capolavoro del grande pensatore tedesco, ma è innanzitutto una pietra miliare nella filosofia del Novecento sul realismo delle persone. La sua acuta riflessione sa pro-vocare e destare l'uomo di oggi alla 'grande questione' ch'egli da sempre è a se stesso, ponendolo di fronte al senso autentico del suo essere-persona che, dentro i drammi e i rinnegamenti delle persone reali e dentro le traversìe della storia è stato prima obliato dal modo d'esistere dell'uomo moderno, per poi scorrere come fiume carsico nei meandri della travagliata storia della personologia, con un concomitante imporsi, nella forma mentis oggi imperante, della 'dialettica di naturalismo e spiritualismo'. Si offre qui uno studio rigoroso e inedito della filosofia delle persone di Spaemann - miniera ricchissima tutta da scavare -, che prende sul serio la domanda esistenzialmente decisiva sull'enigma della persona, per arrischiare una comprensione della realtà personale che ognuno di noi è, lasciandoci guidare dal 'Socrate tedesco' in un avvincente percorso che raccoglie a piene mani l'eredità e le sfide della tradizione filosofica e restituisce al lettore precisi segnavìa del senso, cioè della vettorialità fondamentale tracciata nell'essere-persona e, resi memori dell'origine e della meta, del senso di marcia a ognuno di noi affidato come compito per divenire le persone uniche che già siamo e sempre più saremo.
La proposta di intervento si concentra sul tema del sogno sia come narrazione, struttura e immaginario, sia come dispositivo performativo. Pasolini in Calderón e Strindberg in Un sogno si servono del sogno partendo da prospettive diverse e sono legati tra loro da un elemento strutturale: la simbologia carceraria del sogno. Il meccanismo del sogno–Prigione e la violenza dell'incarceramento introducono e riassumono tutta la complessa valenza etica e politica dei drammi; infine, non solo la vita come sogno, ma anche la metafora della prigione, con il suo declinarsi e specificarsi al corpo del sognatore, assumono un valore centrale, un riferimento costante per ciò che riguarda la semiosi "carceraria" individuabile tanto sul fronte drammaturgico quanto su quello assiologico e filosofico. È noto che fra i drammaturghi più considerati da Pasolini c'era August Strindberg e il suo nome circolava correntemente nella cerchia di Dacia Maraini, Enzo Siciliano e Alberto Moravia. Pasolini citerà incidentalmente Inferno anche nel brogliaccio del suo romanzo incompiuto Petrolio (scritto nella prima metà degli anni Settanta, ma pubblicato postumo nel 1992), la cui forma composita potrebbe aver tratto spunti, fra i tanti, anche dalla trilogia di Strindberg. Cercherò di individuare un possibile dialogo tra il Calderón di Pasolini e il dramma Un Sogno di August Strindberg. Lo studio si concentrerà su alcune analogie e rimandi nello svolgersi del sogno, nelle vicende di rappresentazione onirica e nella caratterizzazione dei personaggi. In questo senso intendo tracciare analogie tematico–strutturali tra i due autori, delineare dal punto di vista dell'immaginario la dimensione escatologica percepita e rappresentata all'interno dei loro testi; il sentire comune attraverso l'immagine di un Occidente al tramonto; la persistenza di un immaginario apocalittico che evoca distruzione anziché rigenerazione, catastrofe anziché salvezza.
International audience ; L'article propose une nouvelle analyse du récit long, ou roman bref, de Carlo Dossi, La colonia felice (1874, 1895), un texte désigné par l'auteur lui-même comme une « utopie », où différents genres littéraires cohabitent : le récit, la mise-en-scène, la déclamation, la théorie politique. Parmi les particularités artistiques de ce texte il y a l'usage d'un nouveau signe de ponctuation, les deux-virgules, inventé et justifié par l'auteur dans une Note de grammaire. Deux aspects sont particulièrement remarquables dans la diffusion de cet ouvrage de Dossi : la présence, à partir de la quatrième édition de 1883, d'une Diffida, qui introduit le texte tout en le désavouant, aussi bien d'un point de vue idéologique qu'artistique ; et la probable reprise à son compte de l'intrigue de ce récit par Pirandello, à l'occasion de l'écriture du premier de ses drames consacrés au mythe ; Il contributo intende proporre una nuova indagine sul racconto lungo, o romanzo breve, di Carlo Dossi, La colonia felice (1875, 1895), un testo sottotitolato dal medesimo autore come « utopia » nel quale convivono diversi generi letterari, dal racconto alla teatralizzazione, dalla declamazione alla teoria politica. Tra le particolarità artistiche di questo testo spicca l'impiego di un nuovo segno d'interpunzione – le due-virgole – creato e giustificato dall'autore in un'apposita Nota grammaticale. Due aspetti appaiono di particolare rilievo nella circolazione di quest'operetta del Dossi: la presenza, a partire dalla quarta edizione del 1883, di una Diffida che introduce il testo rinnegandone al tempo stesso i presupposti ideologici e artistici; e la probabile ripresa della vicenda da parte di Pirandello per la composizione del primo dei suoi drammi dedicati al tema del mito
International audience ; L'article propose une nouvelle analyse du récit long, ou roman bref, de Carlo Dossi, La colonia felice (1874, 1895), un texte désigné par l'auteur lui-même comme une « utopie », où différents genres littéraires cohabitent : le récit, la mise-en-scène, la déclamation, la théorie politique. Parmi les particularités artistiques de ce texte il y a l'usage d'un nouveau signe de ponctuation, les deux-virgules, inventé et justifié par l'auteur dans une Note de grammaire. Deux aspects sont particulièrement remarquables dans la diffusion de cet ouvrage de Dossi : la présence, à partir de la quatrième édition de 1883, d'une Diffida, qui introduit le texte tout en le désavouant, aussi bien d'un point de vue idéologique qu'artistique ; et la probable reprise à son compte de l'intrigue de ce récit par Pirandello, à l'occasion de l'écriture du premier de ses drames consacrés au mythe ; Il contributo intende proporre una nuova indagine sul racconto lungo, o romanzo breve, di Carlo Dossi, La colonia felice (1875, 1895), un testo sottotitolato dal medesimo autore come « utopia » nel quale convivono diversi generi letterari, dal racconto alla teatralizzazione, dalla declamazione alla teoria politica. Tra le particolarità artistiche di questo testo spicca l'impiego di un nuovo segno d'interpunzione – le due-virgole – creato e giustificato dall'autore in un'apposita Nota grammaticale. Due aspetti appaiono di particolare rilievo nella circolazione di quest'operetta del Dossi: la presenza, a partire dalla quarta edizione del 1883, di una Diffida che introduce il testo rinnegandone al tempo stesso i presupposti ideologici e artistici; e la probabile ripresa della vicenda da parte di Pirandello per la composizione del primo dei suoi drammi dedicati al tema del mito
Col presente lavoro si propone al lettore una nutrita rassegna di opere ispirate alla figura del Conte Ugolino, per lo più afferenti all'ambito teatrale, con particolare riguardo al contesto materiale e intellettuale di appartenenza dei rispettivi autori. La multiforme fortuna letteraria del personaggio dantesco è ripercorsa nell'alveo della più generale ricezione della Commedia, dai primi tributi tardo-settecenteschi alla piena acquisizione risorgimentale, quando il tema ugoliniano conosce una notevole fioritura in ogni campo delle arti, servendo ora ai bisogni della propaganda politica ora all'estro, più o meno grande, di compositori, poeti e romanzieri. Nei primi tre capitoli, monografici, sono esaminate in dettaglio la tragedia "Il conte Ugolino" del veneziano Andrea Rubbi, posta a confronto con analoghi esempi del teatro gesuitico, le reminiscenze del canto dantesco nel corpus tragico di Alfieri e la tramelogedia "Il conte Ugolino" dello stesso, conservata autografa nello stadio di idea-stesura, infine l'omonima tragedia del piemontese Carlo Marenco, che si contraddistingue per uno spiccato storicismo, solo in parte imputabile alla lezione manzoniana. Il quarto capitolo raggruppa e descrive i drammi ugoliniani di Bernardo Bellini e Giambattista Zannini, di chiara impostazione alfieriana, e altre opere di minor pregio in cui è facile cogliere la declinazione in chiave patriottica del racconto dantesco. L'ultimo capitolo traccia un quadro della eccezionale fortuna popolare del tema-Ugolino, restituendo, con dovizia di esempi, la sua natura di fenomeno collettivo, trasversale, eterogeneo. Sono qui riuniti testi assai difformi per genere, veste linguistica, destinatari, tra cui il "Maggio del conte Ugolino" del butese Pietro Frediani, il poemetto in vernacolo livornese "Lo stelminio de' pisani" del "veneziano" Geppetto Pancani e i due romanzi storici di Giovanni Rosini e Leopoldo Barboni. Lo sguardo travalica i circuiti prettamente letterari e spazia dalle poesie estemporanee della lucchese Teresa Bandettini alle "dantate" di Gustavo Modena, fino alle partiture musicali sul canto XXXIII dell'Inferno eseguite da Donizetti, Morlacchi ed altri compositori italiani.
In questo studio mi propongo di tradurre e analizzare la Trilogía del desaliento di Raúl Cortés. Nel primo capitolo, che sarà dedicato all'analisi del contesto teatrale, innanzitutto prenderò in esame i cambiamenti avvenuti all'interno dei sistemi di produzione e distribuzione, mettendoli in relazione con le politiche culturali dei governi che si sono succeduti dalla morte di Franco a oggi. Successivamente rivolgerò la mia attenzione al teatro come fenomeno artistico, ripercorrendo la storia della drammaturgia spagnola dal 1975 ai giorni nostri; con il fine di semplificare la trattazione, dividerò gli autori in gruppi sulla base di alcune macro-tendenze che li accomunano. Una volta "fotografata" la situazione del teatro in Spagna oggi, passerò a introdurre la figura di Raúl Cortés; dopo alcuni brevi cenni biografici, mi concentrerò sulla produzione e la poetica, tentando di individuare i punti di contatto e divergenza che la sua opera presenta rispetto ad altri autori del panorama attuale, così come i suoi modelli letterari di riferimento. Nel secondo capitolo procederò al commento critico-letterario della Trilogía. Innanzitutto rivolgerò la mia attenzione alla sua struttura, mettendo in luce la densità simbolica dello spazio drammatico e il carattere peculiare delle didascalie, in cui si riconosce chiaramente il modello di Ramón del Valle-Inclán. Successivamente passerò all'analisi dei personaggi; innanzitutto li considererò nella loro totalità, sottolineando la presenza, tra essi, di relazioni inter-drammatiche di sinonimia e antonimia, sulla base delle quali postulerò la possibilità di leggere le loro vicende come un unico percorso simbolico dall'andamento anticlimatico. In seguito prenderò in esame le relazioni intra-drammatiche esistenti tra i personaggi dei singoli drammi, così come i rimandi intertestuali che in essi si riconoscono. A questo punto proporrò una mia personale interpretazione della Trilogía, che leggo come critica del «pensiero debole», concetto chiave delle filosofie del postmoderno. Il terzo capitolo sarà dedicato all'analisi stilistica dell'opera, alle difficoltà che ho riscontrato nel processo traduttivo e alle strategie da me impiegate per superarle. Il quarto capitolo includerà le conclusioni, in cui ripercorrerò brevemente gli obiettivi, l'impostazione e le argomentazioni di questo mio studio. Il quinto e ultimo capitolo, infine, sarà dedicato alla traduzione.
Il tema di questa tesi di laurea è il ritratto dei personaggi femminili nel teatro della scrittrice Dacia Maraini sull'esempio dei drammi scelti Mela, Erzbeth Báthory e Maria Stuarda. L'obiettivo era analizzare e presentare i personaggi femminili principali con l'accento su due caratteristiche che collegano tutti e tre i drammi, e queste sono la bontà e l'insensibilità. Nell'analisi era concluso che i personaggi femminili sono spesso in conflitto, con se stessi o con altri personaggi, e la morte è spesso l'unica soluzione. Loro si trovano spesso con i problemi familiari, politici e amorosi, p.e. nel dramma Erzbeth Báthory, basato sugli eventi veri, si può vedere che il suo modo di vivere, che conduceva come contessa, le costava la vita, non aveva empatia per nessuno e pensava di poter fare quello che voleva. Anche se aveva tutto ciò che poteva desiderare, era infelice e in questo caso l'insensibilità veniva punita. Nel dramma Mela sono visibili i problemi familiari fra tre donne Mela, Rosaria e Carmen a causa del loro disaccordo, soprattutto a causa delle loro differenze, ma il problema più grande era la loro vita amorosa, che Rosaria conduceva con sua figlia senza nemmeno saperlo, che alla fine la costrinse al suicidio. Carmen è la personificazione dell'insensibilità come Mela, mentre Rosaria è la personificazione della bontà, ma a causa della mancanza di dominio che Carmen e Mela avevano, non è riuscita a intendersi con loro. Nel dramma Maria Stuarda, che è basata anche su fatti veri, è visibile la questione del potere politico fra le due regine Maria Stuarda ed Elisabetta che sono parenti, quindi è stata subito fatta la questione dei rapporti familiari, ma alla fine Maria Stuarda ha scontato con la morte, anche se pensava che Elisabetta non avrebbe mai potuto ammazzarla. Nell'analisi è stato concluso che i personaggi femminili menzionati nei loro drammi sono in parte descritti come donne che lottano per la propria esistenza e supremazia, ma per i più deboli la morte è l'unica soluzione, sia che attenti alla propria vita sia che venga condannata a morte. A Maraini piace usare le caratteristiche della bontà e dell'insensibilità nelle sue opere, perché riescono sempre ad attirare l'attenzione, sia che si tratti di un'opera letteraria che di uno spettacolo teatrale. ; Tema je ovog diplomskog rada prikaz ženskih likova u kazalištu spisateljice Dacije Maraini na primjeru izabranih dramskih djela Mela, Erzbeth Báthory i Maria Stuarda. Cilj je bio analizirati i predstaviti glavne ženske likove s naglaskom na dvije osobine koje povezuju sve tri drame, a to su dobrota i bešćutnost. U analizi se dalo zaključiti, kako su ženski likovi često u sukobu, sa sobom ili s drugim likovima, a smrt je često jedini izlaz. Problemi s kojima se često susreću su obiteljski, politički i ljubavni, primjerice u drami Erzbeth Báthory, koja je nastala prema istinitim događajima, vidljivo je kako ju je života koštao upravo njezin način života koji je vodila kao grofica, nije imala empatije ni prema kome te je smatrala da može raditi sve što poželi. Iako je imala sve što je mogla poželjeti, bila je nesretna i u ovom je slučaju bešćutnost bila kažnjena. U drami Mela vidljivi su obiteljski problemi između triju žena Mele, Rosarije i Carmen zbog međusobnog neslaganja, ponajviše zbog njihove različitosti, ali najveći problem im je zadavao ljubavni život, koji je Rosaria vodila zajedno sa svojom kćeri bez da je to i znala, što ju je i nagnalo na kraju da pokuša izvršiti samoubojstvo. Carmen je oličenje bešćutnosti kao i Mela, dok je Rosaria oličenje dobrote, no zbog nedostatka dominacije koju su imale Carmen i Mela nije uspjela izaći na kraj s njima. U drami Maria Stuarda koja je također nastala prema istinitim događajima je vidljivo pitanje političke moći između dviju kraljica Marije Stuarde i Elisabette koje su inače u srodstvu pa se odmah i postavilo pitanje obiteljskog odnosa, no na kraju je ipak Maria Stuarda platila glavom, iako je smatrala da Elisabetta nikad ne bi mogla nasrnuti na njezin život. Analiza je dovela do zaključka, da su spomenuti ženski likovi u svojim dramama opisane jednim dijelom kao žene koje se bore za svoj opstanak i prevlast, no najslabijoj je smrt najčešći izlaz, bilo da sama digne ruku na sebe, bilo da je osuđena na smrt. Maraini se voli koristiti osobinama dobrote i bešćutnosti u svojim dramama, jer one uvijek uspiju privući pozornost, bilo da je riječ o književnom djelu, bilo o kazališnoj predstavi. ; The aim of this thesis is a presentation of female characters in the theatre of the Italian writer Dacia Maraini based on chosen dramatic works: Mela, Erzbeth Báthory and Maria Stuarda. Our aim was to analyse and show the main female characters with accent on two features connecting the three dramatic works – goodness and callousness. As a conclusion of the analysis, the female characters are often in conflict, either with themselves or with other characters and the death results to be the only way out. The conflicts are based on the usually encountered problems such as family, love and political issues. For instance in the drama Erzbeth Báthory, which is based on true events, evidently the own way of living as a countess cost her her own life. She did not have any empathy and believed that she could do whatever she wished to do. Although she had everything she wished to possess, she was unhappy, and in this case the callousness was punished. Family related issues are discovered between the three women, Mela, Rosaria and Carmen, and are evident in the drama Mela, due to mutual disagreement, mostly because of their diversity. But the biggest problem was imposed by their love life. Carmen is a personification of callousness together with Mela, while Rosaria is a personificaton of goodness, but due to lack of domination owned by Carmen and Mela, she could not get on with them Also based on true events, the drama Maria Stuarda evidently shows the issue of political power between the two queens Mary Stuart and Elizabeth, who are family related, the issue of family relationships immediately arising hereby. However, in the end Mary Stuart paid with her own life, although she considered Elisabeth would never be able to assault her life. The analysis draws a conclusion that the named female characters are described partly as women struggling for their own survival and predominance, though for the weakest death is the most common way out, by committing suicide or by being sentenced to death. Maraini likes using features as goodness and callousness, successfully drawing attention, in her dramatic works, whether in a literary work or whether in a theatrical performance.
RESUMOO objetivo do trabalho é inscrever os enfrentamentos para implementação de um projeto interdisciplinar em escola pública periférica, sobre a cultura afro-brasileira. Justifica-se a partir de evidências cotidianas e estatísticas onde os sujeitos negros são "invisibilizados" nas narrativas que compõem a identidade nacional brasileira. Pelas narrativas das professoras envolvidas no projeto, buscou-se problematizar, contextualizar e refletir a partir de bibliografia majoritariamente negra, as crises e dramas do cotidiano escolar específicos ao recorte racial. Considera-se que professoras e professores necessitam fazer voz para que a prática de enaltecer a pluralidade de existências e a luta do povo negro no Brasil ocorra não apenas em datas específicas, mas ao longo de todo o ano letivo.Consciência negra. Racismo. Escola. Narrativas. Projeto interdisciplinar. ABSTRACTThe work objective is to register the confrontations for the implementation of an interdisciplinary project in a peripheral public school, about Afro-Brazilian culture. It is justified based on daily evidence and statistics where black people are "invisible" in the narratives that make up the Brazilian national identity. Through the narratives of the teachers involved in the project, we sought to problematize, contextualize, and reflect from a mostly black bibliography, such as crises and dramas of the school routine specifics to the racial profile. It is considered that qualified teachers need to make a voice so that the practice of extolling the plurality of existences and the struggle of the black people in Brazil occurs not only on specific dates, but throughout the school year.Black awareness. Racism. School. Narratives. Interdisciplinary project. RESUMENEl objetivo del trabajo es registrar los enfrentamientos para la implementación de un proyecto interdisciplinario en una escuela pública periférica, sobre la cultura afrobrasileña. Se justifica con base en evidencias y estadísticas diarias donde los sujetos negros son "invisibilizados" en las narrativas que conforman la identidad nacional brasileña. A través de las narrativas de las docentes involucradas en el proyecto, se buscó problematizar, contextualizar y reflexionar desde una bibliografía mayoritariamente negra, las crisis y dramas de la rutina escolar propios del contorno racial. Se considera que las profesoras y los profesores necesitan hacer una voz para que la práctica de ensalzar la pluralidad de existencias y la lucha del pueblo negro en Brasil ocurra no solo en fechas específicas, sino durante todo el año escolar.Conciencia negra. Racismo. Escuela. Narrativas. proyecto interdisciplinario. SOMMARIOL'obiettivo del lavoro è registrare i confronti per l'attuazione di un progetto interdisciplinare in una scuola pubblica periferica, sulla cultura afro-brasiliana. È giustificato sulla base di prove e statistiche quotidiane in cui i soggetti neri sono "invisibili" nelle narrazioni che compongono l'identità nazionale brasiliana. Attraverso le narrazioni dei docenti coinvolti nel progetto si è cercato di problematizzare, contestualizzare e riflettere da una bibliografia prevalentemente nera, le crisi e i drammi della routine scolastica tipica del profilo razziale. Si ritiene che gli insegnanti e le insegnanti debbano farsi una voce in modo che la pratica di esaltare la pluralità delle esistenze e la lotta dei neri in Brasile avvenga non solo in date specifiche, ma durante l'intero anno scolastico.Coscienza nera. Razzismo. Scuola. Narrazioni. progetto interdisciplinare.
A decade after the deep political crisis that traumatised it, Algeria seems to be gradually finding a balance. The eight-enclosed drama that has taken place appears to be in the process of being overcome. Thus, while the armed forces had, throughout the decade, communicated peacefully, in October 2002 at an international colloquium in Algiers, it undertook to provide its version of past events and the reasons for its choices (.). ; Une décennie après la profonde crise politique qui l'a traumatisée, l'Algérie semble progressivement retrouver un équilibre. Le drame à huit clos qui s'est déroulé paraît en passe d'être surmonté. Ainsi, alors que l'armé avait, tout au long de la décennie quatre vingt dix, communiqué avec parcimonie, elle a entrepris en octobre 2002 lors d'un colloque international qui s'est tenu à Alger, de fournir sa version des faits passés et les raisons de ses choix (.).
International audience Non-indigenous terrestrial flatworms (Platyhelminthes) have been recorded in thirteen European countries. They include Bipalium kewense and Dolichoplana striata that are largely restricted to hothouses and may be regarded as non-invasive species. In addition there are species from the southern hemisphere such as the invasive New Zealand flatworm Arthurdendyus triangulatus in the United Kingdom, Eire and the Faroe Islands, the Australian flatworm Australoplana sanguinea alba in Eire and the United Kingdom, and the Australian Blue Garden flatworm Caenoplana coerulea in France, Menorca and the United Kingdom. The United Kingdom has some twelve or more non-indigenous species most of which are Australian and New Zealand species. These species may move to an invasive stage when optimum environmental and other conditions occur, and the flatworms then have the potential to cause economic or environmental harm. In this paper, we report the identification (from morphology and molecular analysis of COI sequences) of non-indigenous terrestrial flatworms found in a hothouse in Caen (France) as the New Guinea flatworm Platydemus manokwari de Beauchamp, 1963 (Platyhelminthes, Continenticola, Geoplanidae, Rhynchodeminae). Platydemus manokwari is among the "100 World's Worst Invader Alien Species". Lists of World geographic records, prey in the field and prey in laboratories of P. manokwari are provided. This species is considered a threat to native snails wherever it is introduced. The recent discovery of P. manokwari in France represents a significant extension of distribution of this Invasive Alien Species from the Indo-Pacific region to Europe. If it escaped the hothouse, the flatworm might survive winters and become established in temperate countries. The existence of this species in France requires an early warning of this incursion to State and European Union authorities, followed by the eradication of the flatworm in its locality, tightening of internal quarantine measures to prevent further spread ...
Up to the turn of the 18th century, forest resources in Sweden were mainly exploited in the southern part of the country. A rationalisation programme was established at a very early stage and Sweden entered the era of silviculture by placing trees at the centre of the nation's economic system. The favourable economic climate led to silvicultural activities moving northwards, where large forests were logged right from the early 19th century and their products sold on the international market under the supervision of shrewd businessmen that belonged to prominent merchant families. ; Ayant principalement exploité la ressource forestière dans sa partie méridionale jusqu'à la charnière du XIXe siècle, la Suède met très tôt en place une politique de rationalisation et entre de fait dans l'ère de la sylviculture plaçant l'arbre au coeur du système économique national. La conjoncture internationale favorable engendre une translation des activités sylvicoles depuis le Sud du pays vers le Nord où les grandes forêts sont exploitées dès le début du XIXe siècle pour le marché international sous le contrôle d'hommes d'affaires avisés issus des grandes familles commerçantes.
Summary This article addresses the experience of the survival of political prisoners in the Chacabuco prison camp during the Chilean civil-military dictatorship, through theatre artistic practice, between 1973 and 1974. By way of hypothesis, the theatre allowed prisoners to diminish the drama and temporarily build different realities, suspending the reality imposed and creating other alternatives. The main question is how the dramatic corpus of Mario Molina, written during his arrest, generated survival strategies and conditions for interpreting the new extraordinary events that were occurring. Mario Molina's theatre in writing, scene and reception is analysed from its own dramaturgy, as well as from the testimonial camp. ; Resumen El presente artículo aborda la experiencia de la sobrevivencia de los presos políticos en el Campo de Prisioneros de Chacabuco durante la dictadura cívico-militar chilena, a través de la práctica artística teatral, entre 1973 y 1974. A modo de hipótesis se plantea que el teatro permitió a los presos mermar el drama y construir transitoriamente realidades diferentes, suspendiendo la realidad impuesta y creando otras alternativas. La pregunta principal es de qué manera el corpus dramático de Mario Molina, escrito durante su detención, generó estrategias de supervivencia y condiciones para interpretar los nuevos hechos extraordinarios que estaban sucediendo. El teatro de Mario Molina en cuanto a escritura, puesta en escena y recepción se analiza desde su propia dramaturgia, así como desde el campo testimonial.
Summary The aim of this work is to characterise Shakespeare's Cimbelino drama based on certain aspects specific to the Roman Roman genus shakesperiano, through which tensions between the premodern English identity and the Roman ethos, taken as an imperialist model by England Kacobina and isabelina, manifest themselves. The analysis of the work is addressed, on the one hand, from a historical and revisionist perspective about pre-modern England and, on the other, from the idiosyncratic scaffolding of Shakespeare's Roman drama. It is concluded that Cimbelino deploys a dialectic ironic between the double levy on Roman, Romani and pietas ethos, placing it as contradictory and damaging to the health of the political and social body. The Shakespeare Rome in Cimbelino represents the opposite of the Roman model conceived by Islamic imperial propaganda in its process of building the national poiesis. ; Resumen El objetivo de este trabajo es caracterizar el drama Cimbelino de Shakespeare con base en ciertos aspectos propios del género histórico romano shakesperiano, a través de los cuales se manifiestan diversas tensiones entre la identidad inglesa premoderna y el ethos romano, tomado como modelo imperialista por la Inglaterra jacobina e isabelina. El análisis de la obra se aborda, por un lado, desde una perspectiva histórico-revisionista acerca de la Inglaterra premoderna, y por otro, desde el andamiaje idiosincrático del drama romano de Shakespeare. Se concluye que Cimbelino despliega una irónica dialéctica entre el doble canon del ethos romano, romanitas y pietas, posicionándolo como contradictorio y perjudicial para la salud del organismo político y social. La Roma de Shakespeare en Cimbelino representa todo lo contrario al modelo romano idealizado por la propaganda imperial isabelina en su proceso de construcción de la poiesis nacional.
ional tradic media have adopted Twitter by another channel by which to disseminate their information and reach out to digit audiences. The purpose of this study is to analyse the characteristics of the tweets published by the Spanish tours for 12 months during which two electoral processes take place, in order to verify the differences in the use of this platform according to the content of the coverage and the stage in which it is published. The research is based on a native-based methodology, implementing an analysis of the computational content of Twitter publications by the two types of media between 2015 and 2016. The results reveal one or more promotional tools such as hashtag or media mentions with fewer followers. Political information is also characterised by the fact that it contains a larger number of candidates' statements and statements, occasionally during the election campaign, encouraging the emergence of echo chambers in the political sphere on Twitter. Traditional media sources have adopted Twitter as a channel to broadcast information across digital audits. This study has been the objective of analogue the characteristics of the tweets published by Spanish media sources during the twelve months in which Presidential electoral processes took place. This was done to test the differences in the use of this platform, according to the content of the coverage, and the phase in which it was published. Our research uses a quantitative methodology, where we used Computerised content analysis for Twitter publications that different average made during 2015 and 2016. Our results revealed a promotional use of tools such as the hashtag, or lies in media with less folders. At the same time, political information was chartered by holding a stronger use of lies and statements by the candidate, especially during the election campaigning, favoring the creation of echo chambers in the political Twittersphere. ; Los medios de comunicación tradic ionales han adoptado Twitter c omo otro canal por el que difundir su ...
The study was carried out as part of their programme of assessment of technological choices for the Scientific Policy Council and the Economic and Social Council of the Walloon Region. The objective of the research is twofold. On the one hand, the aim is to analyse the evolution of products, services, businesses, professions and jobs in a sector which plays a key role in French-speaking Belgium and which also has a significant cultural impact. On the other hand, in the light of this sectoral study, more general trends need to be identified in terms of flexible organisation, new forms of work and the transformation of skills and qualifications. ; L'étude a été réalisée dans le cadre de leur programme d'évaluation des choix technologiques pour le Conseil de Politique Scientifique et le Conseil Economique et Social de la Région wallonne.L'objectif de la recherche est double. D'une part, il s'agit d'analyser l'évolution des produits, des services, des entreprises, des métiers et des emplois dans un secteur qui joue un rôle clé en Belgique francophone et qui a en outre un impact culturel important. D'autre part, à la lumière de cette étude sectorielle, des tendances plus générales doivent être identifiées en termes d'organisation flexible, de nouvelles formes de travail et de transformation des compétences et des qualifications.