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L' ordine della città: controllo del territorio e repressione del crimine nellItalia comunale (secoli XIII-XIV)
In: Italia comunale e signorile 11
Cittadini in armi: eserciti e guerre nell'Italia comunale ; seminario di studi, Milano, 11 giugno 2009
In: Stato, esercito e controllo del territorio 12
"Libri iurium" e organizzazione del territorio in Piemonte (secoli XIII - XVI): atti del convegno svoltosi a Mondvì il 29 marzo 2003
In: Bollettino della Società per gli Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo 128.2003
Le strutture di un borgo medievale: Torno, centro manifatturiero nella Lombardia Viscontea
In: Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano
In: Sezione a cura dell'Istituto di Storia Medioevale e Moderna 13 = 163 [d. Gesamtw.]
In: Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano 163
"Assettando i vicari per le terre". Il governo delle città nel progetto politico di Enrico VII
Nel 1311, Enrico VII tenta di controllare l'Italia settentrionale ponendo propri vicari nelle città. La maggior parte degli ufficiali imperiali, tuttavia, viene scelta fra i nobili delle campagne, che non sono in grado di governare con efficacia. In particolare, a Milano e nelle città confinanti vengono posti vicari originari della Francia e della Savoia, privi di legami con il mondo comunale. Le scarse qualità dei vicari, causano tumulti e rivolte e portano alla crisi del governo di Enrico in area lombarda.
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«Assettando i vicari per le terre». The governement of the cities in Henry VII's political project ; «Assettando i vicari per le terre». Il governo delle città nel progetto politico di Enrico VII
In 1311, Henry VIII wants to control northern Italy appointing his vicars in the cities. Most of the imperial officials, however, are noblemen of the countryside and are not able to govern effectively. In particular, in Milan and nearby cities, vicars come from France and Savoy and are not related to the communal world. The poor quality of the vicars causes riots and desorders and leads to the crisis in the government of Henry in Lombardy. ; Nel 1311, Enrico VII tenta di controllare l'Italia settentrionale ponendo propri vicari nelle città. La maggior parte degli ufficiali imperiali, tuttavia, viene scelta fra i nobili delle campagne, che non sono in grado di governare con efficacia. In particolare, a Milano e nelle città confinanti vengono posti vicari originari della Francia e della Savoia, privi di legami con il mondo comunale. Le scarse qualità dei vicari, causano tumulti e rivolte e portano alla crisi del governo di Enrico in area lombarda.
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«Velut leena rugiens». Brescia besieged by Frederick II (July-October 1238) ; «Velut leena rugiens». Brescia assediata da Federico II (luglio-ottobre 1238)
The siege of Brescia was conceived by the emperor Federico II, as a leg of the progressive march closing in on Milan, the real objective of his campaign. With respect to the current assault techniques, characterised by long but static blocks, the undertaking was relatively short and marked by various violent attacks on behalf of the attackers; but the remarkable unfurling of forces on behalf of the emperor was not enough to win over the Brescian resistance. The siege of Brescia, therefore, had a relevant and significant political value, marking a turnaround in the relations between the empire and the Italian cities, being of a substantial advantage to the latter. ; L'assedio di Brescia fu concepito dall'imperatore Federico II come una tappa della progressiva marcia di avvicinamento a Milano, vero obiettivo della sua campagna. Rispetto alla tecnica ossidionale corrente, caratterizzata da blocchi lunghi ma statici, l'impresa fu relativamente breve e segnata da alcuni violenti attacchi da parte degli attaccanti; ma il notevole dispiego di forze da parte dell'imperatore non valse a vincere la resistenza dei bresciani. L'assedio di Brescia ebbe dunque un rilevante valore e significato politico, segnando una svolta nel rapporto tra l'impero e le città italiane, a vantaggio sostanziale di queste ultime.
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"Velut leena rugiens". Brescia assediata da Federico II (luglio-ottobre 1238)
L'assedio di Brescia fu concepito dall'imperatore Federico II come una tappa della progressiva marcia di avvicinamento a Milano, vero obiettivo della sua campagna. Rispetto alla tecnica ossidionale corrente, caratterizzata da blocchi lunghi ma statici, l'impresa fu relativamente breve e segnata da alcuni violenti attacchi da parte degli attaccanti; ma il notevole dispiego di forze da parte dell'imperatore non valse a vincere la resistenza dei bresciani. L'assedio di Brescia ebbe dunque un rilevante valore e significato politico, segnando una svolta nel rapporto tra l'impero e le città italiane, a vantaggio sostanziale di queste ultime.
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