Geopolitica dell'America centrale: le inquietudini, l'eredità, il futuro
In: Geografia, turismo, cultura 1
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L'Oman, nella parte sud-orientale della penisola araba, è inserito in un contesto geopolitico piuttosto complesso e conserva una posizione strategica sul Mar Arabico e sul Golfo Persico. Inoltre, attraverso il Governatorato di Musandam, un'exclave separata dal resto del paese, controlla lo Stretto di Hormuz, una delle rotte marittime più importanti al mondo per il commercio del petrolio e del gas. L'equilibrata strategia politica all'interno del paese, pur con una forma di governo che è una monarchia assoluta, si traduce in atteggiamenti di apertura e tolleranza culturale e religiosa, grazie all'influenza dell'ibadismo che non pone confini di tipo culturale, economico, politico, a cui si aggiunge una propensione commerciale. In politica estera, l'ibadismo si manifesta in una ricerca costante della mediazione con i paesi della regione: l'Oman, tra l'altro, è il principale partner dell'Iran, lo storico nemico di Riyadh, con cui il Sultanato continua a mantenere buoni rapporti diplomatici. Focus del presente contributo è la riflessione sul "ruolo confinario" che l'Oman ha nel contesto mediorientale e sul processo di sviluppo economico (in corso) che potrebbe rendere l'Oman ulteriormente essenziale in ogni futura dinamica regionale e internazionale.
BASE
Secondo quanto indicato nell'Accordo di Partenariato 2014-2020 elaborato dall'Agenzia per la Coesione Territoriale, il territorio nazionale è caratterizzato da centri urbani di primo livello – che erogano servizi di istruzione, salute e mobilità – e da una rete di comuni con diversi livelli di perifericità spaziale in base a 4 fasce: aree di cintura, intermedie, periferiche e ultra periferiche. Questo livello di perifericità, definito in funzione della "distanza" rispetto ai servizi essenziali, influenza in qualche modo la qualità della vita dei cittadini e il loro livello di inclusione sociale. Le aree interne, intese come sommatoria delle aree intermedie, periferiche e ultra-periferiche, rappresentano il 53% circa dei comuni italiani (4.261) cui fa capo il 23% della popolazione italiana, pari a oltre 13 milioni di abitanti residenti in una porzione di territorio che supera il 60% di quello totale nazionale (Elaborazione UVAL-UVER su dati Istat – Censimento della popolazione, 2011). La ricerca che qui viene presentata ha come obiettivo l'identificazione di quegli elementi che accomunano le aree alpine interne (unitamente a una mappatura dei comuni che costituiscono le stesse), aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali, ma ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate a seguito di secolari processi di antropizzazione. Più in dettaglio, il focus sull'Alta Valtellina (area-progetto selezionata per gli interventi di sviluppo locale finanziati dai fondi comunitari FESR, FSE, FEASR, FEAMP) avrà come obiettivo di evidenziare le condizioni iniziali e potenziali di sviluppo, gli scenari di governance attuati e la strategia di sviluppo locale in atto. In particolare, si cercherà di valutare se l'Alta Valtellina è stata oggetto di buone politiche e buone pratiche in termini di crescita o diminuzione della popolazione, cooperazione per la produzione di servizi essenziali, tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali. Pur tenendo conto del processo generale di marginalizzazione che ha investito molti comuni montani alpini, si pone oggi il problema di verificare la capacità, o meno, di queste aree di concorrere a processi di crescita e coesione. Riferimenti bibliografici Agenzia per la Coesione Territoriale, Accordo di Partenariato 2014-2020. Carbone, L., Ciaschi, A. (2014). Le aree interne: dalla resilienza alla rinascita. In C. Capineri, F. Celata, D. de Vincenzo, F. Dini, F. Randelli, P. Romei (a cura di), Memorie geografiche. Oltre la globalizzazione. Resilienza/Resilience. Firenze, Società di Studi Geografici, pp. 267-270. Ciaschi, A., De Iulio, R. (a cura di) (2014). Aree Marginali, modelli geografici di sviluppo. Teorie ed esperienze a confronto. Viterbo, Sette Città. Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) (2015). Le aree interne: di quale territori parliamo? Nota esplicativa sul metodo di classificazione delle aree. Morazzoni, M. (2010). Montagna e Turismo. Le Alpi italiane tra geografia, società e cultura. Bologna, Archetipolibri.
BASE
In: I tempi e le forme 4
In: Gruppo intersezioni