Verso il centro. La città globale
In: La società degli individui: quadrimestrale di teoria sociale e storia delle idee, Heft 66, S. 44-51
ISSN: 1590-7031
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In: La società degli individui: quadrimestrale di teoria sociale e storia delle idee, Heft 66, S. 44-51
ISSN: 1590-7031
International audience ; IN CHE SENSO L'AEROPORTO È UN EVENTO URBANO? In cosa le sue caratteristiche riflettono l'eco delle Esposizioni Internazionali o Univer-sali, dei Giochi Olimpici o di altre manifestazioni urbane su larga scala? Una prima dif-ferenza è immediatamente evidente: l'aeroporto è un'infrastruttura fisica destinata a perdurare e la cui funzionalità è a priori la ragione essenziale della sua esistenza, men-tre l'esposizione – sportiva, tecnologica, artistica o politica – è essenzialmente effimera, uno strumento di commemorazione, vetrina per dimostrazioni di future prodezze. Que-sto percorso attraverso le infrastrutture del trasporto aereo è tuttavia solo apparente perché, come vedremo, le mostre e gli aeroporti hanno in comune una storia urbana ed un certo numero di analogie. Là dove nasce un grande evento metropolitano, si pone immediatamente il problema del suo ingresso, e l'aeroporto è per eccellenza la porta che apre la città sul mondo. L'epoca delle prime grandi realizzazioni aeroportuali s'inaugura intorno alla metà degli anni'30 grazie all'organizzazione di manifestazioni di un'ampiezza senza pari e situate in un contesto politico fino allora mai riscontrato. L'esposizione di Parigi e l'aeroporto di Le Bourget (1937), il 700 ° anniversario di Ber-lino capitale sotto l'egida del Terzo Reich e la ricostruzione dell'aeroporto di Tempel-hof (1937), la World Fair di New York e l'aeroporto La Guardia (1939): l'invenzione dell'aeroporto moderno è contrassegnata dalle grandi manifestazioni destinate a pro-porre al mondo intero una vetrina emblematica della grandezza delle città. Ma, se si osserva con maggiore precisione il modo in cui sono stati disegnati e realizzati gli aeroporti, di cui il fatto urbano si è poi impadronito, il parallelo non si ferma qui. Non solo infatti l'aeroporto è un'infrastruttura di supporto, necessaria per accogliere gli ospiti dell'evento, ma presenta in sé caratteri comuni con quelli del-l'evento stesso. La città che si espone auspica di apparire sulla scena ...
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International audience ; IN CHE SENSO L'AEROPORTO È UN EVENTO URBANO? In cosa le sue caratteristiche riflettono l'eco delle Esposizioni Internazionali o Univer-sali, dei Giochi Olimpici o di altre manifestazioni urbane su larga scala? Una prima dif-ferenza è immediatamente evidente: l'aeroporto è un'infrastruttura fisica destinata a perdurare e la cui funzionalità è a priori la ragione essenziale della sua esistenza, men-tre l'esposizione – sportiva, tecnologica, artistica o politica – è essenzialmente effimera, uno strumento di commemorazione, vetrina per dimostrazioni di future prodezze. Que-sto percorso attraverso le infrastrutture del trasporto aereo è tuttavia solo apparente perché, come vedremo, le mostre e gli aeroporti hanno in comune una storia urbana ed un certo numero di analogie. Là dove nasce un grande evento metropolitano, si pone immediatamente il problema del suo ingresso, e l'aeroporto è per eccellenza la porta che apre la città sul mondo. L'epoca delle prime grandi realizzazioni aeroportuali s'inaugura intorno alla metà degli anni'30 grazie all'organizzazione di manifestazioni di un'ampiezza senza pari e situate in un contesto politico fino allora mai riscontrato. L'esposizione di Parigi e l'aeroporto di Le Bourget (1937), il 700 ° anniversario di Ber-lino capitale sotto l'egida del Terzo Reich e la ricostruzione dell'aeroporto di Tempel-hof (1937), la World Fair di New York e l'aeroporto La Guardia (1939): l'invenzione dell'aeroporto moderno è contrassegnata dalle grandi manifestazioni destinate a pro-porre al mondo intero una vetrina emblematica della grandezza delle città. Ma, se si osserva con maggiore precisione il modo in cui sono stati disegnati e realizzati gli aeroporti, di cui il fatto urbano si è poi impadronito, il parallelo non si ferma qui. Non solo infatti l'aeroporto è un'infrastruttura di supporto, necessaria per accogliere gli ospiti dell'evento, ma presenta in sé caratteri comuni con quelli del-l'evento stesso. La città che si espone auspica di apparire sulla scena metropolitana ed internazionale e l'aeroporto rappresenta uno dei suoi Flagship più importanti. Sup-porto dell'evento, è anche una delle sue icone. Questa avventura incrociata a risonanza metropolitana e politica, non si è fer-mata agli eventi degli anni'30. Se ci sembra importante osservare per prima cosa que-sto periodo di fondazione è perché esso mette in luce molti degli attributi che
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International audience ; IN CHE SENSO L'AEROPORTO È UN EVENTO URBANO? In cosa le sue caratteristiche riflettono l'eco delle Esposizioni Internazionali o Univer-sali, dei Giochi Olimpici o di altre manifestazioni urbane su larga scala? Una prima dif-ferenza è immediatamente evidente: l'aeroporto è un'infrastruttura fisica destinata a perdurare e la cui funzionalità è a priori la ragione essenziale della sua esistenza, men-tre l'esposizione – sportiva, tecnologica, artistica o politica – è essenzialmente effimera, uno strumento di commemorazione, vetrina per dimostrazioni di future prodezze. Que-sto percorso attraverso le infrastrutture del trasporto aereo è tuttavia solo apparente perché, come vedremo, le mostre e gli aeroporti hanno in comune una storia urbana ed un certo numero di analogie. Là dove nasce un grande evento metropolitano, si pone immediatamente il problema del suo ingresso, e l'aeroporto è per eccellenza la porta che apre la città sul mondo. L'epoca delle prime grandi realizzazioni aeroportuali s'inaugura intorno alla metà degli anni'30 grazie all'organizzazione di manifestazioni di un'ampiezza senza pari e situate in un contesto politico fino allora mai riscontrato. L'esposizione di Parigi e l'aeroporto di Le Bourget (1937), il 700 ° anniversario di Ber-lino capitale sotto l'egida del Terzo Reich e la ricostruzione dell'aeroporto di Tempel-hof (1937), la World Fair di New York e l'aeroporto La Guardia (1939): l'invenzione dell'aeroporto moderno è contrassegnata dalle grandi manifestazioni destinate a pro-porre al mondo intero una vetrina emblematica della grandezza delle città. Ma, se si osserva con maggiore precisione il modo in cui sono stati disegnati e realizzati gli aeroporti, di cui il fatto urbano si è poi impadronito, il parallelo non si ferma qui. Non solo infatti l'aeroporto è un'infrastruttura di supporto, necessaria per accogliere gli ospiti dell'evento, ma presenta in sé caratteri comuni con quelli del-l'evento stesso. La città che si espone auspica di apparire sulla scena metropolitana ed internazionale e l'aeroporto rappresenta uno dei suoi Flagship più importanti. Sup-porto dell'evento, è anche una delle sue icone. Questa avventura incrociata a risonanza metropolitana e politica, non si è fer-mata agli eventi degli anni'30. Se ci sembra importante osservare per prima cosa que-sto periodo di fondazione è perché esso mette in luce molti degli attributi che
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In: Collana di sociologia urbana e rurale
In: Sezione 3, Povertà, sviluppo, intervento sociale 36
In: Collana di turismo, consumi, tempo libero 18
In: Ricerca
The paradigm of territorial competition envisages that the object of regulation is the economic development trajectory of the city as a system. This is a radical change from the past, when public policies for European cities were aimed at correcting only the partial imbalances that emerged from a development path exogenously defined by the national policy makers. Purpose of this article is to present a reasoned review of some recent contributions analysing the problems of urban spaces in Italy, looking at Milan as a case study. The discussion focuses on the consequences that the Milanese economic development model determines on economic sustainability in different neighbourhoods of the city, and then analyses the effects that social innovations can have on urban and territorial economic development, referring in particular to the experience of Milan's fablabs. It seems necessary to rethink the relationship between the centre and the suburbs. ; Il paradigma della competizione territoriale prevede che l'oggetto di regolazione sia costituito dalla traiettoria di sviluppo economico della città come sistema. Si tratta di un cambiamento radicale rispetto al passato quando le politiche pubbliche per le città europee erano indirizzate a correggere soltanto i disequilibri parziali che emergevano a partire da un percorso di sviluppo definito esogenamente dai policy maker nazionali. Scopo dell'articolo è presentare una rassegna ragionata di alcuni contributi recenti che hanno per oggetto l'analisi dei problemi degli spazi urbani in Italia, guardando a Milano come caso studio. La discussione si concentra sulle conseguenze che il modello di sviluppo economico milanese determina sulla sostenibilità economica nei diversi quartieri della città, approfondisce il tema degli effetti che le innovazioni sociali possono avere sullo sviluppo economico urbano e territoriale, riferendosi in particolare all'esperienza dei fablab milanesi, e sostiene quanto appaia urgente e necessario ripensare i rapporti fra centro e periferie.
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In: DeriveApprodi 60