La rivoluzione digitale: economia di internet dallo Sputnik al machine learning
In: I capitelli
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In: I capitelli
Nell'ultimo decennio i settori di ricerca nell'ambito dell'elaborazione automatica del linguaggio naturale (NLP) hanno acquisito sempre maggiore interesse, in concomitanza con l'introduzione continua di strumenti di machine learning innovativi. In generale, seppur sia comunque presente un'ambizione ideologica, l'interesse principale è riconducibile ad un piano prettamente applicativo, di natura sociale o politica, dove l'introduzione di nuove informazioni può apportare un notevole miglioramento in molti processi di interesse reale e contribuire all'indagine di nuove tendenze e/o conflitti. Il potenziale riscontrato nei presenti ambiti di ricerca ha attirato l'attenzione di aziende di notevole portata, al punto da finanziare progetti ambiziosi volti a rispondere a necessità emergenti proprie di molteplici realtà di diversa natura. A partire da queste premesse, il presente elaborato si pone come obiettivo la definizione di un modello atto a individuare punti di affinità tra due specifiche attività di recente interesse, denominate stance classification e argument structure prediction. I primi due capitoli introducono rispettivamente i concetti di stance classification e argumentation mining, soffermandosi, in particolar modo, sulle tecniche e le metodologie impiegate. Il terzo capitolo affronta il tema della definizione di uno strumento di classificazione comparabile con lo stato dell'arte nell'ambito della stance classification. Il quarto capitolo si interessa principalmente dell'individuazione di un legame tra i due settori di ricerca presi in esame, per poi mettere a confronto alcune tecniche specifiche attualmente impiegate per l'argument structure prediction con le principali adottate nell'ambito della stance classification. Infine, nel quinto e ultimo capitolo viene proposto un nuovo corpus per la sperimentazione degli stessi approcci impiegati nel capitolo precedente, con particolare attenzione a proporre degli opportuni test di confronto e di verifica.
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La legge sul diritto d'autore collide frontalmente con il progresso scientifico. Mentre il progresso si basa sul dialogo pubblico tra uomini di scienza, la legge sul diritto d'autore restringe sempre di più gli spazi di libera discussione e lo fa paradossalmente nel momento in cui l'uomo dispone della più potente tecnologia (il Web) utile a rafforzare ed estendere la comunicazione tra esseri pensanti. La politica legislativa europea sul diritto d'autore è sempre più plasmata su (alcuni) interessi commerciali e sempre meno incline a propiziare il progresso della conoscenza. La direttiva UE 790/2019 sul diritto d'autore nel mercato unico digitale aggiunge un altro tassello alla legislazione che minaccia l'evoluzione della scienza. Ciò non dovrebbe preoccupare solo gli scienziati ma tutti i cittadini e anche le imprese che si dedicano all'innovazione tecnologica. Senza una scienza libera e pubblica, senza una scienza aperta, non ci può essere né progresso culturale, né innovazione tecnologica. Da questa prospettiva la disciplina delle c.d. eccezioni (al diritto di esclusiva) concernenti la ricerca scientifica non risolve il conflitto tra scienza e legge sul diritto d'autore.
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In: Proceedings e report
The 2017 SIS Conference aims to highlight the crucial role of the Statistics in Data Science. In this new domain of 'meaning' extracted from the data, the increasing amount of produced and available data in databases, nowadays, has brought new challenges. That involves different fields of statistics, machine learning, information and computer science, optimization, pattern recognition. These afford together a considerable contribute in the analysis of 'Big data', open data, relational and complex data, structured and no-structured. The interest is to collect the contributes which provide from the different domains of Statistics, in the high dimensional data quality validation, sampling extraction, dimensional reduction, pattern selection, data modelling, testing hypotheses and confirming conclusions drawn from the data.
The paper returns on the notion of desiring machine proposed by Deleuze and Guattari in their Anti-Oedipus. Since the authors prevent us to consider the notion as a metaphor, in the first part we reflect on the technical features this abstract machine. In particular, the authors describe it as a probabilistic automaton, a Markov Chain. This feature is interest-ing if compared to the probabilistic turn in linguistics, information retrieval, and machine learning. Furthermore, the desiring machine is capable of computing on the set of real numbers, thus overwhelming the computational powers of a Turing machine. These fea-tures, and the corresponding framework on the relation between the subject and its envi-ronment seem to anticipate the future of philosophy. They suggest we can reconstruct the processes which lay beyond the passive synthesis (Husserl) without a notion of "mind". On the other hand, a controversial trait of the Anti-Oedipus is the notion of schizophrenia in itself. We return on the steps of the transformations between different machines through a process of functionalisation, de-functionalisation, re-functionalisation, and we notice how the real distinctive trait of schizophrenic machines is individuated in the heterogeneous kind of assemblage they represent, thus avoiding to question the social addresser who has the power to distinguish normality and pathology and to catalogue human beings. The fact that the authors individuate in the schizophrenic subject the model of the revolutionary simply reiterates the distinction. If this is balance of the Anti-Oedipus holds, the real political indication which we can see in the notion of machine is to deprogram human beings from regimes of production and life imposed by contemporary capitalism, in which technology is used to subjugate intellectual work to the Ford approach to production in terms of rhythm, and to abolish the distinction between work and domestic time and space. In this framework, the distinction between normal and pathologic human beings is functional to production and it is the real unde-clared cause of the diagnosis of schizophrenia.
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Il capitolo esamina l'impatto di FinTech sulle banche. L'innovazione digitale offrirà nuove opportunità alle imprese già presenti nel mercato? Trasformerà il modo in cui le banche creano valore e forniscono prodotti e servizi? Oppure le nuove tecnologie sovvertiranno l'assetto del settore finanziario, marginalizzando il ruolo degli intermediari? Sicuramente, il FinTech faciliterà l'accesso al mercato dei servizi finanziari di imprese diverse dalle banche, accrescendo il grado di concorrenza. Ma gli intermediari finanziari già presenti nel mercato potranno reagire e affrontare la crescente pressione competitiva con nuove strategie. Il capitolo descrive i possibili scenari evolutivi e le conseguenze per la regolamentazione dell'intero settore finanziario.
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Today, information spreads online, halfway between being free and its substantial disintermediation. In this context, some important cognitive processes have undergone a radical transformation, which coincides with a major crisis of reading and writing, along with a new way of remembering and forgetting things, for a common and uncommon memory. All this implies new dispositions to a subconscious which is further from any re-enactment or control. One would say that it is a matter of being more or less intelligent or wise in a broader digital sense: that is, it is still a matter that concerns one's own mental health in general, with a continual digression towards what would otherwise be known as digital dementia. On such premises, where is the boundary between our intelligence and the artificial one today? How far has machine learning gone in its quest for understanding, for an interpretation of our online experiences, for those of us who are an integral part of a network of things that has gone far beyond the extension of our bodies? Certainly, Google with its PageRank dominates the search we conduct, directs our daily interests, shapes our most hidden desires. This causes behavioural short circuits from which it is often difficult to escape, beyond the substantial opacity in which all of this takes place. Inside this maze of new political constitutions, halfway between our being real and virtual, mysterious algorithms dominate our lives, whose implementation and government nowadays constitute the castle of power in its new branches, with its magical and secret nature that makes it the new mathesis universalis of our contemporary relationships.
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2008/2009 ; Una delle sfide più critiche del cambiamento globale concerne la gestione dello sviluppo (o per meglio dire incremento in estensione) disorganizzato delle città a scapito dell'ambiente circostante, molto spesso il paesaggio agricolo è quello che maggiormente risente dell'espansione urbana. Il fenomeno definito con il termine anglofono Urban Sprawl benché molto conosciuto, rimane altresì controverso, in quanto nel mondo accademico e nel panorama scientifico in generale, non vi è una definizione universalmente condivisa riguardo la sua eziologia, né riguardo cause ed effetti correlati a tale fenomeno. Principale obiettivo di questa ricerca è di trovare una metodologia che possa, se non esaustivamente, almeno in parte, osservare efficacemente ed esemplificare il trend evolutivo di tale fenomeno nel tempo, al fine quasi di identificare una sorta di "firma diacronica dello sprawl", a tal proposito la ricerca si è focalizzata su un caso di studio particolare, ovvero è stata esaminata l'area metropolitana della provincia di Pordenone, la quale si trova al confine tra Friuli - Venezia Giulia e Veneto. La base di dati utilizzata è stata ottenuta mediante l'analisi di immagini telerilevate dal 1985 al 2005; queste sono state elaborate con l'impiego di innovative tecniche di interpretazione e classificazione basate su una metodologia chiamata Machine Learning; al fine di ottenere un intervallo temporale più ampio si è reso necessario l'impiego di tecniche di modellizzazione automatica basate su algoritmi cellulari al fine di ottenere delle previsioni di transizione di copertura del suolo, che sono state ritratte in possibili scenari futuri sino al 2050. L'area del pordenonese è particolarmente interessante, e curiosa al contempo, perché nel 2002 e nel 2006 è stata identificata dall'Agenzia Ambientale Europea come uno dei casi più esemplificativi di sprawl urbano in Europa. Il fatto che una piccola città come Pordenone sia esemplificativa di un'espansione urbana disomogenea, o per meglio dire di sprawl, è alquanto singolare; infatti si è soliti riferire lo sprawl urbano a estese aree metropolitane del Nord America come Los Angeles, San Diego, o addirittura a grandi città europee come Londra, Parigi o Milano. Analogamente lo studio si prefigge di osservare la transizione da un Sistema Metropolitano ad una Struttura di Rete Regionale (Dematteis 1997), usando la prospettiva ed i concetti descritti dalla Teoria della Crescita Urbana a Cicli (Dietzel et al,. 2005a). Obiettivo principale è quello di osservare pattern spazio-temporali associati al fenomeno di sprawl urbano. Il trend dell'espansione urbana, in termini esclusivamente geometrici, per l'area considerata, è stato analizzato mediante il concetto di Entropia Spaziale Generale; tale fenomeno rappresenta una variabile, per alcuni aspetti, indipendente dalla scala di osservazione, ma soprattutto sintetizza l'unica caratteristica, o quasi, universalmente condivisa riguardante lo sprawl urbano. Nello svolgimento di tale studio, si è focalizzata l'attenzione anche sulle relazioni reciproche fra tempo e spazio nei momenti di sprawl (Batty 2002). Capire, e, o essere in grado di prevedere, come avvengono le modificazioni del tessuto urbano a livello spaziale nel tempo è di cruciale importanza per tutti coloro i quali si interessino di pianificazione territoriale ed ambientale; infatti, la conoscenza delle transizioni di uso del suolo permette di calibrare ed applicare politiche ambientali e manovre di pianificazione efficaci al fine di controllare tali cambiamenti e, poter così soddisfare bisogni specifici della popolazione o prevenire i rischi ed i costi correlati alla crescita spaziale disorganizzata ed incontrollata del tessuto urbano, ovvero allo sprawl. ; XXII Ciclo
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Media society demands an urgent reform of educational processes. The attemptto introduce the transmission of knowledge through competencesmay be an incentive to launch necessary changes in the transfer of knowledgeon a massive scale. Nowadays a lifelong education is required. It issometimes far removed from static teaching provided in schools and universities.Neuroscience, effective communication techniques, hybridisationbetween men and machines, intelligence for selecting information, understandthe mechanisms of mind and the consequences of the use of newtechnologies on the learning ability at a cerebral level should be the key forteachers. Will they be the true strong skills of the future? Will they be thenecessary ingredients of the "new way of thinking" of the XXI century? Maywe start from these insights to rebuild democracy through education? ; La società mediatica richiede un'urgente riforma dei processi educativi. Iltentativo di introdurre la trasmissione delle conoscenze attraverso le competenzepotrebbe rappresentare uno stimolo per avviare in modo massicciodei cambiamenti necessari nella trasmissione dei saperi. Oggi sirichiede un apprendimento che duri tutta la vita, a volte molto distantedagli insegnamenti statici che vengono impartiti nelle scuole e nelle università.Infatti per chi svolge il ruolo di docente dovrebbero diventare centralidiscipline relative alle neuroscienze, ai meccanismi di funzionamento dellamente, alle tecniche di comunicazione efficace, alle ibridazioni tra uomo emacchina, alle conseguenze sull'apprendimento a livello cerebrale dell'usodelle nuove tecnologie, all'intelligence per selezionare le informazioni.Saranno queste le vere competenze forti del futuro? Saranno questi gli ingredienti del "nuovo modo di pensare" necessari al XXI secolo? Si può partireda queste intuizioni per ricostruire la democrazia attraverso l'educazione?
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L'automazione procedimentale non è certo una materia di indagine nuova per gli studiosi di diritto amministrativo: è affrontata in dottrina – e praticata dalle amministrazioni – a partire dagli anni '80. Ciò che rende però questa ricerca attuale è il fatto che l'evoluzione delle tecnologie che consentono l'automazione (con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale e di tecnologie di Machine Learning) hanno stravolto e esponenzialmente ampliato i settori dove questa può essere messa in pratica. Se fino a dieci o quindici anni fa il tipo di attività amministrativa in cui il funzionario poteva essere sostituito da un software era ridotta e routinaria (nonché necessariamente vincolata, dato il fatto che venivano utilizzati solo algoritmi di tipo deterministico), l'ingente numero di dati in possesso delle amministrazioni, il modo in cui possono essere conservati e soprattutto analizzati ha comportato il moltiplicarsi delle attività in cui vi si può far ricorso e i vantaggi che ne possono conseguire. Nel corso di questo lavoro si è cercato quindi di identificare la giusta collocazione sistematica delle decisioni amministrative automatizzate (e di tutti gli elementi che le costituiscono), i problemi che in generale il ricorso a esse può comportare, trattandole unitariamente, indipendentemente quindi dal livello di complessità della tecnologia utilizzata. La prima parte è dedicata alla concettualizzazione e all'inquadramento normativo e sistematico della materia. È necessario, in primo luogo, identificare e definire i tratti essenziali della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. In un secondo momento ci si concentra invece sulla digitalizzazione del procedimento amministrativo, luogo di indagine privilegiato perché prodromico all'adozione della decisione. Si analizza quindi dove essa possa intervenire nel corso del procedimento, per arrivare poi al cuore del lavoro, ossia l'automazione decisionale. devono non solo essere individuate le fonti normative che consentono (e in alcuni casi limitano) il ricorso alle decisioni automatizzate da parte dell'amministrazione, ma si deve anche condurre una ulteriore indagine sulla natura giuridica dei strumenti che consentono l'automazione, perché ne derivano importanti conseguenze sul piano della legittimità degli atti e della responsabilità dei funzionari. La seconda parte, invece, si concentra sui principali problemi giuridici posti dall'introduzione di decisioni amministrative pubbliche automatizzate. Una prima ipotesi è che l'automazione non sia compatibile con i principi e le norme europee in materia di amministrazione pubblica, nonché con le fonti nazionali sul procedimento: secondo questa ricostruzione – poi esclusa – l'automazione decisionale non sarebbe ammissibile. Esclusa questa prima ipotesi, ci si concentra su come conciliare principi e istituti procedimentali tradizionali (l'obbligo di motivazione, la partecipazione) con l'automazione decisionale. La parte finale del lavoro indaga il complesso rapporto fra trasparenza dell'attività amministrativa e intellegibilità della decisione automatizzata, analizzando istituti classici come il diritto d'accesso – e il modo in cui vengono interpretati nei casi di specie dalla giurisprudenza – e nuovi strumenti di tutela previsti ad hoc dal Legislatore. La ricerca è stata condotta portando avanti una comparazione fra il sistema italiano e quello francese. Questo per due ordini di ragioni: il primo luogo perché l'ambito di indagine, vale a dire le decisioni amministrative automatizzate e il loro regime giuridico, è un piuttosto inesplorato; l'intervento del Legislatore e le pronunce della giurisprudenza in materia hanno appena cominciato ad addentrarvisi. Per questo limitarsi all'esperienza italiana sarebbe parso probabilmente non sufficiente per una completa ricognizione. In più, come si vedrà nel corso del lavoro, l'intervento dell'Unione Europea in materia di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e di decisioni algoritmiche è piuttosto esteso: in quest'ottica il confronto sulle conseguenze che le politiche europee hanno avuto in due diversi Stati Membri appare piuttosto significativo. La scelta della Francia non è però casuale: in primo luogo il Legislatore francese si è mostrato molto recettivo a fronte delle necessità di intervento richiesto dai nuovi strumenti informatici – e lo studio della normativa di riferimento si è rivelato di conseguenza molto importante – ma inoltre le molteplici affinità fra i due sistemi giuridici hanno reso l'analisi della tenuta di istituti classici del diritto amministrativo come l'obbligo di motivazione, o il diritto di accesso (a fronte dell'automazione) assai più agile. ; Procedural automation is certainly not a new topic of investigation for scholars working on administrative law. It has been studied by doctrine, and practiced by administrations, since the 1980s. Within this long-standing debate, the relevance of the present dissertation lies in the fact that the exponential development of technologies for automation (with the advent of Artificial Intelligence) has substantially expanded the areas where automated decision-making can be successfully implemented. Until ten or fifteen years ago the type of administrative activities in which officials could be replaced by a software were limited (and necessarily bound, considering that only deterministic algorithms were used). Nowadays, the large number of data in possession of the administrations, as well as the way in which they can be stored and above all analyzed, has led to the multiplication of the activities in which they can be used and the advantages that can be derived from them. In this work, an attempt is made to identify the correct systematic collocation of automated administrative decisions and of all the elements that constitute them, and to highlight the problems that recourse to such decisions can entail. In doing so, a unified treatment of these decisions is advocated, hence independently from the level of complexity of the technology used. The first part of the dissertation is dedicated to conceptualizing and to elaborating the normative and systematic framework of the matter. In the first place, it is necessary to identify and define the essential features of the digitalization of the Public Administration. The focus then shifts to the digitalization of the administrative procedure, which is a privileged place of investigation. In this respect, two are the main points of relevance. Firstly, one should identify those regulatory sources that allow (and in some cases limit) the recourse to automated decisions by the administration. Secondly, further investigation must also be conducted into the legal nature of the tools that allow automation, because this has important consequences in terms of the legitimacy of acts and the liability of officials. The second part of the dissertation focuses on the main legal problems posed by the introduction of automated public administrative decisions. A first hypothesis is that automation is not compatible with European principles and rules on public administration and with national sources on the administrative procedure. As will be extensively discussed, this preliminary hypothesis proves unwarranted. Instead, it is proposed that a more viable solution is to reconcile traditional procedural principles and legal tools (duty to give state reasons, participation) with decision-making automation. The final part of the work investigates the complex relationship between the transparency of the administrative activity and the intelligibility of automated decision-making. Here, a new analysis is proposed of both classical legal tools such as the right of access, and the way in which they are interpreted in those cases by case law, and of new instruments of protection provided ad hoc by the Legislator. The research takes a comparative view between the Italian and French systems. The comparative perspective is required by the scope of the investigation. The automated administrative decisions and their legal status remains rather unexplored. The intervention of the Legislator and the pronouncements of the jurisprudence on the subject have just begun to acknowledge the problem. For this reason, limiting oneself to the Italian experience would probably not have been sufficient for a complete understanding of the issue. In addition, as will be seen in the course of the work, the intervention of the European Union in the field of the digitalization of the Public Administration and algorithmic decisions is quite pervasive. Here, the comparison of the role that the EU had in two different Member States seems rather significant. The choice of France, however, is not accidental. First of all, the French Legislator has proved very sensitive to the need for intervention with regards to the new IT tools. It follows, that the study of new legislative instruments developed in this context is of paramount importance. In addition, the multiple affinities between the Italian and the French legal systems have eased the comparison of the performance of classical legal tools of administrative law, such as participation and the right of access (in the face of automation).
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