Slow Food
In: Zukunft: die Diskussionszeitschrift für Politik, Gesellschaft und Kultur, Heft 11, S. 38-39
ISSN: 0044-5452
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In: Zukunft: die Diskussionszeitschrift für Politik, Gesellschaft und Kultur, Heft 11, S. 38-39
ISSN: 0044-5452
In: Sciences humaines: SH, Band 338, Heft 7, S. 9-9
In: Soundings: a journal of politics and culture, Band 31, Heft 31, S. 88-102
ISSN: 1741-0797
In: Soundings: a journal of politics and culture, Heft 31, S. 88-102
ISSN: 1362-6620
Theme [ssh.2013.3.2-1] [Social Innovation- Empowering People, changing societies] Project Full Title: "Transformative Social Innovation Theory project" ; [Abstract] This report presents the results of a case study developed on the Slow Food movement within the EU-FP7 funded TRANSIT Proyect. Slow Food is a International association founded to counter the rise of fast food and fast life. Slow Food demands a shift of paradigm towards a new food system, based on the defense of biodiversity, respect for local cultures and community empowerment. Slow Food envisions a world in which all people can access and enjoy quality food produced in a sustainable and fair way. ; This project has received funding from the European Union's Seventh Framework Programme for research, technological development and demonstration under grant agreement no 613169
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In: Journal of European studies, Band 42, Heft 2, S. 168-189
ISSN: 1740-2379
This article addresses the ideology of Slow Food (SF), an influential movement founded in Italy in 1986. Through an analysis of a wide range of texts, ranging from SF's opposition to fast food to its ambition to establish a new 'gastronomic science' and a new 'development model' based on the three criteria of buono (good), pulito (clean) and giusto (tasty), the article concludes that SF is a descendant of the countercultural and anti-consumerist movements of the 1960s and 70s. It also claims that SF's understanding of the capitalist system is limited, that its idea of a new agriculture and a new economy is simply that of returning to a primitive, pre-industrial economy (without explaining how that economy could feed the present world population), that its ideal of a new world is that of a stratified and immutable society, and that its main goal is to combine the commercial promotion of high-price luxury food products with political engagement.
In: Forschungsprogramm Kulturlandschaft 17
In: MicroMega: per una sinistra illuminista, Heft 4, S. 109-114
ISSN: 0394-7378, 2499-0884
In: Neue Gesellschaft, Frankfurter Hefte: NG, FH. [Deutsche Ausgabe], Band 42, Heft 9, S. 844-846
ISSN: 0177-6738
In: Sustainable food planning: evolving theory and practice, S. 557-570
In: Sciences humaines: SH, Band 239, Heft 7, S. 6-6
In: Southern Rural Sociology, Band 23, Heft 1, S. 72-93
Preface: A Personal Discovery of Food, Wine, and Sense of Terroir -- Notes -- Acknowledgments -- Contents -- Chapter 1: Introduction: A Context for California Cuisine -- Notes -- Chapter 2: The Early Californian Larder and the Gold Rush Food Revolution -- First Nation Foodways -- Developing American Food Traditions -- Early Spanish Alta California Prepares the Way for California Agribusiness -- Gold Rush and Statehood -- Notes -- Chapter 3: Climate, Land, Water, and Government Policies Establish California Agribusiness -- California Geography -- Climate -- California Agriculture -- American Plans for an Agribusiness Paradise in California -- Water Policies Favor Agribusiness -- Land Policies Favor Agribusiness -- Water and Land Policy Reform Attempts -- Notes -- Chapter 4: Ingredients for the First California Cuisine -- Beginnings of Industrial Food -- A Thirsty City -- Early Ethnic Influences -- Notes -- Chapter 5: The Early Wine Industry -- Establishing California Vintibusiness -- Notes -- Chapter 6: Agribusiness Reigns in California -- Twentieth-Century Agriculture: Boom and Bust -- Government Support -- Beginning of a New Food Production Era -- A California Model for Agriculture -- New Deal Agribusiness -- Notes -- Chapter 7: Laying the Foundation for California´s Industrial Food Model -- Self-Service Supermarkets and Chain Grocery Stores -- Growth of the California Food Corporation -- Notes -- Chapter 8: Redesigning the California Quest for Good Food in the Early Twentieth Century -- Bay Area High-End Food Choices -- Cooking Habits for Home Cooks -- Notes -- Chapter 9: California Fast Food Cuisine -- Governments Concentrate on Food Priorities -- California´s Final Shift to Agribusiness -- Government to the Rescue -- 1950-1970 Industrial Food Terroir -- Fast Food -- Notes -- Chapter 10: California Wine Rises to Stardom
Il 17 febbraio 2014 a Milano, nell'ambito dell'iniziativa Slow Food for Africa, alla presenza del Direttore generale della Fao (José Graziano da Silvia) e di Cécile Kienge (allora Ministro dell'integrazione), con un folto parterre di rappresentanti africani e ben 450 sostenitori del progetto (giornalisti, imprenditori, attori, registi, fiduciari e soci Slow Food), Carlo Petrini, il presidente di Slow Food International, aggiungeva uno 0 finale al progetto "1000 Orti in Africa" ,lanciando la seconda ambiziosa fase con l'obiettivo "10.000". Dopo oltre 10 anni di impegno in Africa (a partire dal 2003), con la rinnovata campagna "10.000 Orti" Slow Food (SF) intende sviluppare, una strategia complessiva in Africa, a fronte della straordinaria biodiversità e diversità culturale del continente. In accordo con la filosofia di fondo di SF, i capisaldi sono la valorizzazione della biodiversità, la promozione del diritto alla sovranità alimentare, attraverso il recupero delle produzioni tradizionali e promuovendo il mantenimento o la riscoperta del cibo locale sul mercato, nelle case e nelle scuole. Si tratta di una strategia che oggi si basa, come vedremo, su diversi strumenti quali l'Arca del Gusto, i Presìdi, i Mercati della Terra, gli Orti e l'Alleanza Slow Food dei cuochi. Oltre a questi strumenti, la rete africana di SF, al fianco di numerose altre organizzazioni, è impegnata in diverse campagne, quali quella contro il "land grabbing", contro l'introduzione degli Ogm in agricoltura, e quelle volte a sostenere la piccola pesca, la pastorizia e le produzioni casearie a latte crudo. Come si colloca questo crescente impegno di SF in Africa all'interno della sua strategia? La realizzazione di progetti nei territori africani ha influito a sua volta nell'evoluzione politico-culturale dell'associazione? Quale rapporto tra l'approccio di SF e il variegato mondo della cooperazione internazionale allo sviluppo? A queste domande cerca di rispondere questo scritto che trae origine da una ricerca svolta all'interno del progetto europeo "4Cities4Dev" . La ricerca è stata orientata alla costruzione di un quadro di concettualizzazione teorica e di metodologia di analisi empirica delle pratiche adottate nel corso dell'ultimo decennio da SF, con particolare riferimento al contesto africano e ai Presìdi e Orti di Senegal, Costa D'Avorio, Etiopia, Kenya, Mali, Madagascar e Mauritania. Per meglio inquadrare il tema è opportuno presentare brevemente l'organizzazione, l'evoluzione della filosofia di SF e le caratteristiche salienti degli strumenti e delle progettualità che utilizza, e attraverso i quali si sta definendo e rafforzando la sua presenza nel mondo ed in particolare nel continente africano. Essi costituiscono gli elementi chiave della presenza di SF, attraverso i quali, oltre alle campagne di comunicazione, si dispiega l'azione di sviluppo, culturale e politica di quella che è allo stesso tempo un'organizzazione (che ha figliato varie organizzazioni collegate, con statuto, soci, cellule e organizzazione geografica e funzionale), una rete (delle "comunità del cibo") e un movimento che si colloca in un più ampio movimento sul cibo, a cui peraltro ha contribuito e contribuisce in grande parte con un suo peculiare approccio e filosofia, che spesso interrogano e ispirano anche coloro che non fanno parte di SF in quanto organizzazione o rete.
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