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Governance for Sustainability: il ruolo dell'Integrated Governance nello sviluppo di strategie sostenibili
Questa tesi affronta il tema della sostenibilità in finanza che gioca un ruolo sempre più significativo nella performance finanziaria delle aziende: sono note le correlazioni positive e statisticamente significative tra le prestazioni ESG e le prestazioni finanziarie. L' obiettivo è approfondire uno dei tre criteri, la Governance, che altro non è che la struttura che abbraccia ogni questione in materia di finanza aziendale, per identificare le pratiche di governo societario che favoriscono sostenibilità e migliore redditività. I tre fattori contaminano l'intero sistema e per analizzarli è opportuno osservarli da due punti di vista principali: da una parte l'universo della finanza responsabile e dall'altra l'universo del business. Il Capitolo 1 si apre con una breve introduzione al mondo della finanza sostenibile, vengono approfonditi i criteri ESG e le strategie SRI. Successivamente entra nel cuore della trattazione con l'analisi del modello di Integrated Governance "A new model of governance for sustainability", ad oggi la ricerca più avanzata sul tema che è alla base di questa tesi e di tutti gli studi e le indagini in essa dibattuti. Nell'ecosistema impresa-società-ambiente l'azienda influenza la società che la circonda così come viene influenzata dagli stakeholder e diventa sempre più difficile danneggiare l'ambiente senza attirare l'attenzione negativa, con un danno di reputazione che riduca il capitale sociale. Lo studio dimostra che integrare la sostenibilità nella strategia aziendale presenta opportunità di innovazione e crescita. L'integrazione è necessaria per gestire rischi e creare un vantaggio competitivo, anche se implementare efficacemente una strategia in modo che risultino migliorate simultaneamente performance finanziaria ed ESG non è semplice: è fondamentale implementare processi e pratiche appropriati, con il coinvolgimento degli stakeholder, con misurazione e reporting delle prestazioni ESG e con una visione di lungo termine. Per questo nasce il modello di Integrated Governance, un ipotetico sistema che integra le questioni di sostenibilità per garantire la creazione di valore a lungo termine. Ogni azienda deve compiere un percorso di adattamento strutturato in tre fasi: dalla fase 1, nella quale la sostenibilità è fuori dell'agenda del CdA, si crea un percorso di transizione verso la fase 2, governance per la sostenibilità, tramite l'istituzione di comitati e il monitoraggio di indicatori che misurano i progressi rispetto alle iniziative. La fase 3, governance integrata, rappresenta lo schema da implementare nel quale il consiglio si assume la responsabilità di garantire una strategia sostenibile e viene assicurata la presenza di quattro caratteristiche imprescindibili: indipendenza a livello individuale, indipendenza di gruppo, retribuzione adeguata e investitori proprietari a lungo termine. Prendendo a riferimento questo modello, il presente lavoro prosegue nel Capitolo 2 a tratteggiare il quadro generale della corporate governance delle società quotate italiane, attraverso l'analisi delle società quotate sull'MTA effettuata da Consob. I risultati principali rilevano che in Italia il modello di controllo prevalente è quello familiare e frequentemente gli investitori istituzionali italiani sono azionisti rilevanti di imprese di piccole dimensioni e del settore industriale, mentre quelli esteri sono presenti in società finanziarie ed a elevata capitalizzazione. Cresce il numero di società che istituiscono comitati interni, multidisciplinari e strutturati in modo similare. Gli interlocker rappresentano il 23% del cda con maggiore presenza nelle grandi e medie imprese, ma rimangono una categoria di minoranza in consiglio. Il background professionale prevalente è di tipo manageriale, seguito da consulenti e professionisti, il livello di istruzione è inferiore nelle società a controllo familiare mentre nelle società controllate dallo Stato o da un istituto finanziario, gli amministratori sono più giovani e più istruiti. I membri delle società pubbliche sono più frequentemente donne e spesso accademiche, mentre nelle società finanziarie gli amministratori femminili sono meno frequenti, con buona presenza di stranieri e background manageriale più comune. La maggioranza degli emittenti riserva al genere femminile la quota di un terzo dei componenti del board: aumenta la quota di donne qualificate come indipendenti mentre si riduce il numero di casi in cui una donna ricopre la carica di ad, soprattutto nelle grandi aziende e nel settore dei servizi. L'età media è di 56,5 anni, ma tende a crescere nelle società Ftse Mib e nelle società finanziarie, viceversa scende nelle società di piccole dimensioni e nel settore servizi. Il Capitolo prosegue a delineare la situazione italiana attraverso l'indagine sul FtseMib Integrated Governance Index, lanciata nel 2016 da TopLegal ed ETicaNews, per conoscere il livello di "buon governo integrato" dei principali gruppi quotati italiani allo scopo di realizzare un indice quantitativo. Dai risultati della prima edizione emerge che esistono società lanciate nell'integrated reporting, tema noto e studiato da più funzioni aziendali, seppur con difficoltà nella gestione dei questionari e nella coordinazione. L'indice ha mostrato un notevole differenziale di punteggio tra settori e anche sui singoli ambiti di analisi c'è grande eterogeneità: nel comparto retribuzioni non viene raggiunto il punteggio pieno, nell'ambito dell'integrazione della sostenibilità solo due casi di pieno punteggio, e sul fronte dei comitati del board a livello di sostenibilità i punti sono molto bassi. Nel 2017 si registra un migliore feedback sulla governance integrata da parte delle aziende e un più alto engagement, con alcune società inizia un dialogo positivo, ma permangono realtà non interessate al progetto e altre con le quali non è stato stabilito un contatto. L'indice viene rivisto e corretto su alcune parti, emerge ancora grande eterogeneità e si confermano le tre posizioni di leadership. I risultati ottenuti nel 2018 invece dimostrano un passo in avanti nella partecipazione sul tema: aumentano i manager coinvolti nella sostenibilità, in particolare del Cfo, e l'Area ordinaria segna un miglioramento. Sull'indice complessivo pesa la parte finanza, introdotta nel 2017 e incrementata nel 2018, che riveste il tema centrale dell'Area Straordinaria. Il comitato di sostenibilità non è ancora la prassi per tutte le società che mostrano scelte eterogenee, risulta complesso l'esercizio sul presidio nel board di tutte le forme di valore, mentre migliora il legame tra remunerazione ed ESG. L'ultima indagine esaminata rivela il consolidamento della consapevolezza sulla governance ESG nel campione di riferimento e segnala un complessivo miglioramento dell'Index. Gli ESG iniziano ad essere percepiti come un tema trasversale alle funzioni aziendali ma per l'agenda del board sono ancora spesso una questione di reporting, policy e compliance. Il Capitolo 2 si chiude con l'approfondimento di due tematiche ritenute cruciali, ovvero la rappresentanza femminile nei Cda ed il ruolo della Direttiva Non Financial. Per quanto riguarda il primo approfondimento questo lavoro analizza i progressi globali verso un'eguale rappresentanza di genere nei CdA delle società attraverso lo studio Women on Boards di MSCI ESG Research, che rivela quanto siano lenti ma costanti i progressi verso l'obiettivo di rappresentanza femminile fissato a livello mondiale. Secondo le proiezioni del 2015 i componenti dell'indice avrebbero dovuto raggiungere il traguardo del 30% di rappresentanza femminile aggregata nel 2027. In base alle tendenze attuali invece le proiezioni sono state aggiornate e rivelano che dovremmo attendere fino al 2029. Ciò significa quindi che i progressi continuano ad avanzare lentamente, le donne occupano incarichi di amministratore ad un ritmo più lento rispetto a quanto. Circa il 21% delle società dell'indice ha ancora un board tutto maschile e sono localizzate in Asia, Cina, Giappone e Corea del Sud. Norvegia, Francia e Svezia aumentano la presenza femminile sopra al livello richiesto, insieme ad 'Australia e Nuova Zelanda. Gli Stati Uniti registrano progressi costanti toccando nuovi record di rappresentanza femminile. Nella suite C il livello è ancora basso ma aumentano i CFO donna, specialmente sui mercati emergenti. L'altro approfondimento riguarda lo sviluppo della rendicontazione non finanziaria: è sempre più pressante la richiesta da parte degli stakeholder di una maggiore trasparenza circa i rischi derivanti dall'attività d'impresa e sulla trasparenza delle informazioni di carattere non finanziario. Le aziende avvertono l'esigenza di definire la propria storia attraverso indicatori relativi alle politiche sociali e ambientali, per accrescere gli elementi della gestione, di natura qualitativa, quali la reputazione, la fiducia e il consenso. La Direttiva UE 2014/95 stabilisce nuovi standard minimi di reporting in relazione alla gestione del personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta alla corruzione. Mira ad introdurre e rafforzare comportamenti virtuosi e ha l'obiettivo di aumentare la trasparenza nella comunicazione di informazioni non finanziarie ed incrementare la fiducia degli investitori e degli stakeholder. Il Capitolo 3 entra nel merito della misurazione ed osservazione della correlazione tra performance finanziarie e integrazione ESG. È incentrato sullo studio di Banor SIM e del DIG del Politecnico di Milano sull'indice Stoxx® Europe 600. Emerge come i portafogli delle società con rating integrato registrano performance migliori rispetto al benchmark, mette in risalto come i portafogli delle società del con rating di governance performano meglio: il dato che vogliamo sottolineare è quello del parametro WOB, che consegue le performance migliori in assoluto. La tesi si chiude con l'esposizione di un case study di azienda che integra efficacemente i fattori esg all'interno del proprio modello di business, in linea con le best practices internazionali. È la migliore società italiana nel 2019 per corporate governance e integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali, secondo l'IGI, dopo essere salita sul podio già nell'anno precedente.
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Smart cities: diritti, libertà e governance
In: Dimensione giuridica = Legal dimension 5
Strategia e governance del business assicurativo
La Governance Digitale nella Regione Lombardia
Lo scritto, nel contestualizzare la governance del processo di trasformazione digitale in ambito euro-nazionale, si focalizza sulla sua strutturazione all'interno della Regione Lombardia. Nello specifico, ne sottolinea le peculiarità, in termini di programmazione partecipata, ispirata alla logica dell'approccio "open data" e dell'elaborazione di politiche pubbliche data-driven, per concludere osservando come sia avviato il percorso verso una nuova "forma di Regione" che pone il digitale quale "intermediario funzionale" tra l'Ente e la comunità
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Governance dei Big Data e politiche pubbliche
In: Pubblicazioni del Dipartimento di giurisprudenza, Università degli studi di Cagliari. Serie II 37
Dialogo e partecipazione nella governance dell'Unione europea
In: Collana di studi sull'integrazione europea 37
Governance algoritmica: sorveglianza, censura e diritti fondamentali
International audience ; La « governance algoritmica » è un concetto emerso essenzialmente nell'ultimo decennio per esprimere l'idea che gli algoritmi siano ormai, per chi li sviluppa, li realizza e li rende operativi in particolari contesti, un'importante mezzo di regolamentazione e di esercizio del potere nel nostro mondo digitale. In parallelo alla gestione politica degli algoritmi ("governance of algorithms") emerge un insieme di operazioni e decisioni a valenza politica che vengono messe in atto tramite algoritmi – usando gli algoritmi come strumenti di potere ("governance by algorithms"). La governance algoritmica è una parte, sempre più importante, dell'insieme di questioni definite come "governance di Internet", cioè l'insieme delle operazioni di progettazione, coordinamento, controllo e manutenzione, svolte da diversi attori pubblici e privati, che fanno funzionare Internet e regolano le interazioni che possono avvenire per il suo mezzo. In tale ambito, l'uso del termine governance rispetto a quello di governo intende mettere in rilievo che per quanto riguarda Internet, la regolamentazione, l'esercizio del potere e la costruzione di norme non sono prerogativa esclusiva delle istituzioni, ma di una molteplicità di attori che include gli stessi sviluppatori informatici, l'industria e la società civile. Le questioni legate alla governance algoritmica, pur essendo relativamente recenti, si rifanno ad un'idea da lungo tempo fondamentale negli studi sociali della tecnologia – che le tecnologie strutturino il sociale in modi vari e specifici; le ricerche attuali su cosa costituisca la governance algoritmica interrogano il ruolo degli algoritmi e i loro effetti di ordinamento e strutturazione dei mondi sociali. La governance algoritmica ha acquisito un ruolo sempre più importante in campi come l'amministrazione pubblica, i media e i servizi online, il digital labor, e le libertà digitali – sia dal punto di vista della loro protezione, che da quello degli abusi di cui possono essere oggetto.Il presente capitolo ...
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Progettare il welfare locale: il ruolo della governance
Le criticità che oggi in Italia affliggono il welfare locale mettono in luce come, molto spesso, sia stata prestata poca o insufficiente attenzione al tema della governance. Definire degli assetti di governance funzionali, efficaci e adatti ai vari contesti è invece essenziale per garantire la formulazione e la realizzazione di interventi che diano risposte concrete ai bisogni della collettività. E questo è particolarmente vero nel caso si vogliano mettere in campo soluzioni ambiziose, trasversali e inter-settoriali come vengono proposte in questo volume. Il presente capitolo affronta la sfida della governance locale, illustrando innanzitutto la stretta relazione tra welfare proattivo e assetti di governance (parag. 9.1), per poi spiegare i principi fondanti e identificativi alla base di un modello di governance partecipato, multilivello e funzionale (parag 9.2). I paragrafi successivi sono invece dedicati alla definizione di alcune linee guida generali in merito alla costruzione di un impianto di governance a livello locale (9.3) e alla raffigurazione dell'iter progettuale e delle sue fasi operative (9.4). Il capitolo si conclude con una breve presentazione del progetto WILL che vede coinvolte una decina di amministrazioni locali in alcuni contesti territoriali del Paese (9.5).
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I Policy Lab come spazi di governance urbana
Within the increasing impact of Covid-19, cities are becoming paradigmatic places where the density, accessibility and proximity of resources become crucial for rethinking governance models and reducing the distance between the institutional level and the dimension of civic, private, or hybrid activation. Significant experiences have highlighted the Policy Labs idea and its interpretations as physical structures able to build a powerful nexus for social and institutional innovation in urban regeneration. These 'intermediate places' can be considered interactive playgrounds, triggering new horizons in urban policies towards shared, inclusionary solutions more likely to meet the needs of local communities. Through comparisons and drawbacks arising from four case studies selected between USA (Boston) and Europe (Berlin and Bologna), the paper emphasizes the recognition of the variety of Policy Labs, encompassing the diversity of actors, within a strategy towards the construction of authentic urban innovation ecosystems.
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Un'altra emergenza per l'Unione europea: tra intervento pubblico e governance ; Another emergency for the European Union: between public intervention and governance
Il presente contributo indaga due aspetti problematici dell'Unione Europea che emergono durante le crisi. Il primo riguarda il rapporto tra Stato e mercato, soprattutto con riferimento alla presenza della sfera pubblica nel mercato; il secondo, invece, si riferisce al ruolo che gli Stati membri riservano all'Unione Europea durante le emergenze. A tal riguardo, si prenderanno in esame, quali focus tematici: la crisi del debito greco, l'emergenza climatica e la crisi del Coronavirus. ; This paper explores two problematic aspects of European Union, which have emerged in the last few crisis. The first concerns the relation between the State and the market, referring specifically to the public intervention in the economy; the second one is related to the role reserved for the European Union by the Member States during the emergencies. In order to analyse these two issues, we'll take into consideration the greek crisis, the climate emergency and the Coronavirus crisis.
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Governance e democrazia: profili storici e argomenti filosofico-politici
In: Kratos 9
Governance e management strategico della Provincia Autonoma di Bolzano
In: Istituzioni, società, cittadini 5
In: eurac research